Nato a Pistoia nel 1920 e morto a Pisa nel 1991, da famiglia medio borghese, fu Ufficiale di complemento del Regio Esercito nei Balcani; rientrato in Italia passò alla lotta di liberazione, divenne comandante partigiano in Val d’Ossola e responsabile della piazza di Cannobio sul Lago Maggiore con la Brigata partigiana “Perotti” poi confluita nella Divisione partigiana “Piave”. Condannato a morte dalla Repubblica Sociale, rimase ferito in uno scontro a fuoco, ma riuscì a sfuggire alla controffensiva nazifascista dell’ottobre ’44. Passato ufficiale effettivo nel primissimo dopoguerra, insignito della Medaglia d’argento al Valor militare venne ammesso nello stretto entourage del Luogotenente Generale del Regno Umberto, ma poco dopo lasciò l’Esercito per divenire dirigente e storico del Partito comunista.